Biografia di Sonia Raule

Sonia Raule nasce a Milano; nei primi anni della sua vita si sposta a Padova dove conclude i suoi studi. Nel 1987 si sposa con Bernardino Campello della Spina e lascia Milano per Roma. Di lì a poco nasce il suo primo figlio, Tancredi (1987).

Nel 2002 si sposa con Franco Tatò e nasce Carolina (2002).

Attualmente vive a Milano.

Agli inizi degli anni novanta restaura insieme al marito, Bernardino Campello della Spina, le Fonti del Clitunno, proprietà di famiglia, e dopo aver dato vita all’omonima fondazione inizia a realizzare eventi culturali in occasione del festival di Spoleto.

Inizia a lavorare come conduttrice televisiva per il circuito Odeon Cinquestelle e successivamente passa alla Rai per occuparsi di un programma di ecologia. Nel 1997 Giovanni Minoli, allora direttore di Rai tre le affida l’ideazione di un programma di arte che viene trasmesso alle ore 20. L’esperimento funziona, così per tre anni sarà autrice, produttrice e conduttrice di Art’è.

Nel 2000 diventa direttore dei programmi di Telemontecarlo, prima donna in Italia a rivestire questo ruolo e inizia a tracciare il profilo di una TV con programmi a basso costo rivolti ad una nicchia di pubblico di alto profilo, linea editoriale poi portata avanti dai successivi direttori.

Nel 2002 passa a Rai due alla conduzione di “Regionando”, un talk show di politiche regionali, per il quale intervista i maggiori esponenti della politica italiana.

Dall’incontro con Fernando Ghia, produttore di “Mission” nasce la società di produzione Pixit, che produce diversi film di successo, per molti dei quali Sonia Raule è produttore esecutivo.

Insieme al marito Franco Tatò nel 2009 rilevano una partecipazione di Mikado, di cui diventa direttore. Inizia a seguire in modo innovativo i lanci dei film tra cui “L’uomo che verrà” di Giorgio Diritti che vince il festival di Roma; “Io sono l’amore” di Luca Guadagnino che riscuote un ottimo successo internazionale e “Ipazia”, kolossal di Alejandro Amenabar, che in Italia diventa un caso.

Nel 2010 è tra i soci fondatori di Madeinart. Realizza la retrospettiva di Anish Kapoor alla Rotonda della Besana e l’installazione di una sua opera site specific alla Fabbrica del Vapore di Milano.

Nel 2011 scrive per Sperling con il regista armeno Vasken Berberian il romanzo “Come sabbia nel vento” che riscuote un’ottima critica e l’interesse della stampa.

Nel 2012 è produttore associato del film di Paolo Franchi “E la chiamano estate” che vince il festival di Roma per la miglior regia e migliore attrice protagonista.

Nel 2017 pubblica, insieme a Daniela Ceselli, “L’amante alchimista”, con il nom de plume di Isabella Della Spina.

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